Le richieste di mutui on line è aumentata molto negli ultimi mesi, ma la Commissione Europea ha sottolineato alcune pecche per quel che concerne la trasparenza. Le domande di mutui online sono ormai il 6% del totale e questo è dovuto al fatto che la crisi che pesa sulla nostra economia e tutte le difficoltà che si trovano per accedere al credito, spingono le famiglie a tentare la strada del mutuo richiesto online. Quest’ultimo abbatte alcuni costi, così come le lunghe file agli sportelli delle banche o, comunque, degli enti creditizi. Richiedere un mutuo online è più conveniente anche grazie ai vari comparatori di prezzo. Tuttavia, come detto, la Commissione Europea ha sollevato la questione trasparenza. È stata messa a punto un’indagine che ha analizzato le offerte fatte da più di 500 enti europei che erogano credito online: sono state individuate quelle che sono considerabili come grandi falle nella trasparenza delle condizioni contrattuali. In particolare, è stato notato che nel 70% dei casi i preventivi online sono spesso incompleti e i costi aggiuntivi vengono spesso omessi per dare un’immagine dell’offerta diversa da quella reale. 393 siti su 562 non rispettano suddette regole di trasparenza e ben 13 di queste sono italiane. La notizia che viene omessa più spesso è quella del Taeg che, però, incide non poco sul costo finale del prestito. Nel nostro Paese, dal giugno 2011 c’è la direttiva 2008/48/CE che obbliga gli enti creditizi a fornire ai clienti tutte le informazioni necessarie per valutare l’offerta e, per questo motivo, non dovrebbe essere omesso nulla.